La storia di Barbie non è soltanto la storia di un giocattolo. Come icona di stile, simbolo di emancipazione ed emblema di inclusione, questa bambola ha rappresentato l’evoluzione dell’identità femminile per oltre sei decenni. In questo articolo tracceremo i momenti chiave della sua vita, mostrando come incarni i cambiamenti della società nel corso del tempo.
Il suo nome è Barbara Millicent Robert, ma per tutti noi è semplicemente Barbie. Amata da intere generazioni, questa bambola ha ispirato le ragazze di tutto il mondo, rappresentando un vero e proprio modello culturale. Ha influenzato la moda, il cinema e perfino la politica, con un impatto significativo sulla cultura di massa. La storia di Barbie ci racconta i progressi che abbiamo fatto e quelli che ancora dobbiamo fare.
Ripercorriamola insieme!
Argomenti
- Quando è nata Barbie?
- L’evoluzione di Barbie negli anni 60
- Barbie e la rivoluzione sessuale degli anni 70
- Barbie e l’emancipazione femminile negli anni 80
- Barbie negli anni 90
- Gli anni 2000, il periodo buio della storia di Barbie
- Barbie oggi
- Conclusioni
Manichino per abiti di Barbie(4pz)
Stand da esposizione per bambole Barbie (6pz)
Quando è nata Barbie?
Barbie è nata nel 1959 da un’idea di Ruth Handler, moglie di Elliot Handler e co-fondatrice della Mattel. Ruth si accorse che sua figlia Barbara (sì, la bambola si chiama come lei!) aveva scelte di gioco piuttosto limitate rispetto al fratello Kenneth. E così, mentre Ken poteva diventare un cowboy, un soldato o un pompiere, Barbara poteva solo giocare a fare la mamma o la moglie. L’unico altro stimolo all’immaginazione erano alcune bambole bidimensionali, sui cui la piccola attaccava dei vestiti di carta, inventando carriere e stili di vita. Da qui l’idea: perché non darle una bambola tridimensionale in grado di soddisfare la sua creatività?
In realtà, l’idea non fu del tutto originale. Ruth, infatti, si rifece a Bild Lilli, una bambola tedesca ispirata alla protagonista di un fumetto per adulti. Una donna trasgressiva per la morale dell’epoca, ma che non scandalizzò Ruth, la quale decise di portare la bambola con sé negli Stati Uniti.
Il progetto fu affidato a Jack Ryan, allora responsabile del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo della Mattel. Jack modificò la bambola originale con alcuni importanti miglioramenti alle articolazioni, dando così inizio a quella che sarebbe diventata una rivoluzione nel mercato dei giocattoli.
La strategia commerciale fu eccezionale: Barbie venne commercializzata a un prezzo molto basso, con una grande varietà di vestiti e accessori opzionali. Grazie anche alla massiccia pubblicità, il giocattolo divenne subito un enorme successo, vendendo ben 350.000 esemplari solo nel primo anno.
L’evoluzione di Barbie negli anni 60
Negli anni ’60, un intero mondo si sviluppò intorno a Barbie. Infatti, Mattel creò la prima casa di Barbie e nacquero nuovi personaggi, come Ken, Skipper, Francie e Midge. Gran parte di questi, tuttavia, scomparve negli anni successivi, lasciando il posto a figure più carismatiche, come Stacie, Shelly e Chelsea.
Inoltre, la bambola cominciò a definire la propria personalità. Modella, giocatrice di tennis, stilista, insegnante… Barbie sfidò gli stereotipi di genere, abbracciando i nuovi ideali di emancipazione della società del tempo.
Questa evoluzione influenzò anche l’aspetto fisico dell bambola. La silhouette, infatti, fu modificata per incontrare i gusti delle nuove generazioni. I lineamenti più morbidi, le ciglia lunghe e la vita snodata resero Barbie una vera dona di quei tempi.
Barbie e la rivoluzione sessuale degli anni 70
Negli anni ’70, la libertà e la vita da spiaggia divennero un’ossessione per i giovani americani. Questo contesto ispirò Barbie Malibu, una bambola innovativa caratterizzata da lunghi capelli biondi, un viso pulito e una pelle abbronzata. Tuttavia, la caratteristica più rivoluzionaria di questa bambola era il suo sguardo. Infatti, a differenza delle Barbie tradizionali, Barbie Malibu guardava dritto negli occhi dell’osservatore. Un’espressione di consapevolezza che la rese un simbolo dell’emancipazione sessuale di quegli anni.
Un altro modello iconico di questo periodo fu Barbie Superstar. Questa nuova versione era ispirata alle stelle della Disco Music e alle Charlie’s Angels. Aveva un sorriso affascinante e un braccio piegato, che le conferivano una posa da diva.
Barbie e l’emancipazione femminile negli anni 80
Negli anni ’80, la storia di Barbie fu segnata dai grandi cambiamenti in corso alla Mattel. Ruth ed Elliot, infatti, furono accusati di frode e falso in bilancio e successivamente espulsi dalla loro stessa azienda. La nuova responsabile del marketing, Judy Shackelford infuse al franchise nuova linfa, insistendo sul tema dell’emancipazione femminile. Nacquero così numerose Barbie, impegnate nei campi tradizionalmente presidiati dagli uomini, come lo sport, la scienza e la politica.
Inoltre, Barbie divenne più inclusiva sul piano etnico, accogliendo nuove razze e culture, come nel caso di Black Barbie. Questa innovazione consentì alle bambine di gruppi tradizionalmente esclusi di sentirsi maggiormente rappresentate all’interno della società.
Ci furono anche nuovi cambiamenti estetici. La nuova “Mackie Face” conferì a Barbie un look più sexy e provocante. I nuovi lineamenti attirarono le critiche dei gruppi femministi, che accusarono la Mattel di promuovere un’idea irrealistica di bellezza. Questi attacchi, spinsero l’azienda a realizzare, nel 1989, California Dream Barbie, una bambola dal fisico più realistico ed atletico.
Barbie negli anni 90
Gli anni ’90 furono un periodo controverso. Barbie Super Chioma fu un enorme successo, con i suoi lunghi capelli biondi e gli abiti colorati alla moda. Il modello rimane uno dei più iconici nella storia di Barbie. Tuttavia, il marchio affrontò le crescenti critiche di genitori e e femministe, preoccupati dall’influenza della bambola sui giovani. In particolare, vennero evidenziati gli effetti negativi sull’autostima. Nacque così, nel 1997, Share a Smile Becky, una Barbie in carrozzina, che aprì alla rappresentazione di persone con disabilità.
Gli anni 2000, il periodo buio della storia di Barbie
L’inizio del Nuovo Millennio fu un momento difficile nella storia di Barbie. Le vendite calarono e il franchise fu travolto dalla crescente concorrenza di nuovi giocattoli. In particolare le Bratz sottrassero a Barbie una grossa fetta di mercato. Per far fronte a questa crisi, Mattel introdusse nuove bambole e accessori ispirati ai temi della diversità e dell’empowerment. Tuttavia, questi sforzi non invertirono la tendenza.
Barbie oggi
Negli ultimi anni, Barbie ha riconquistato la propria popolarità. La bambola ha infatti saputo adattarsi con successo ai continui mutamenti dell’industria, facendo leva sul tema dell’inclusione. In particolare, Barbie Fashionista è stata protagonista di questo cambiamento, grazie alla capacità di rappresentare differenti tipi sociali. Il motto “puoi essere quello che desideri” ha invitato le nuove generazioni ad esplorare liberamente il proprio potenziale.
Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, il franchise ha saputo intercettare gli interessi delle nuove generazioni. I social media e i giochi online, infatti, hanno proiettato Barbie nel mondo digitale, ispirando nuove forme di intrattenimento.
Conclusioni
Dalla sua nascita ad oggi, Barbie è stata un’icona di bellezza ed emancipazione per le ragazze di tutto il mondo. Nel corso degli anni, ha svolto un ruolo decisivo nella promozione della diversità e della realizzazione personale. Dal canto nostro, possiamo guardare al futuro, con la speranza di vedere come continuerà ad ispirare le generazioni a venire.
One comment
Articolo pieno di dettagli su come e’ nata e cresciuta la Barbie e il contesto che l’ha originata e che lei stessa ha finito per influenzare e modificare.
Ho trovato la lettura oltre che molto interessante assai piacevole.