La storia dei Transformers è un viaggio dal Giappone al resto del mondo e ritorno. I robot trasformabili hanno rivoluzionato l’industria dei giocattoli, generando un fenomeno che ha ispirato serie TV, film e fumetti. In questo articolo, ripercorreremo i momenti chiave dell’evoluzione dei Transformers, sottolineando il loro impatto sulla cultura popolare.
Nati dalla collaborazione tra Hasbro e Takara Tomy, i Transformers sono gli eredi della tradizione robotica giapponese, da cui il franchise ha mutuato l’idea dei robot trasformabili. In un certo senso, essi sono il punto di intersezione tra due culture differenti, da cui è nato un classico dell’intrattenimento per ragazzi.
Scopriamo insieme come!
Argomenti
- Henshin Cyborg, Microman, Diaclone e Micro Change: come sono nati i Transformers
- L’esordio dei Transformers nel 1984
- Transformers vs GoBots, la guerra dei robot trasformabili
- I Transformers in TV: le serie animate
- I Transformers al cinema: i film
- Conclusioni
Henshin Cyborg, Microman, Diaclone e Micro Change: come sono nati i Transformers
La storia dei Transformers iniziò in Giappone nei primi anni ’70. Infatti, in quel periodo, la Takara acquistò da Hasbro la licenza per G.I. Joe, con l’intenzione di distribuire il giocattolo sul mercato orientale. Tuttavia, dato che la guerra era ancora un tema sensibile nella società giapponese, l’azienda dovette adattarsi ai gusti locali. Per questo motivo, crearono Henshin Cyborg, una versione futuristica e trasformabile di G.I. Joe, con corpi trasparenti e dettagli cibernetici.
Successivamente, a causa della crisi petrolifera, la linea divenne troppo costosa e l’azienda dovette rivalutare i propri standard di produzione. Le action figure da 30 cm lasciarono il posto a Microman, una linea di cyborg trasformabili da 9 cm, che includeva anche veicoli e set.
Nel 1980, dopo il successo di Microman, Takara lanciò Diaclone. La nuova linea includeva super robot che si trasformavano in astronavi e piccole action figure da 2 cm. L’impatto fu tale che, in breve tempo, l’azienda si impegnò quasi completamente nella creazione di figure trasformabili. Di conseguenza, Diaclone e Microman si sovrapposero, diventando presto indistinguibili.
Con l’indebolirsi dell’interesse dei bambini giapponesi, l’azienda decise di rivitalizzare il proprio catalogo. Dismisero Microman per lanciare Micro Change, una nuova linea di robot trasformabili, questa volta ispirati agli oggetti di uso quotidiano. Le astronavi lasciarono spazio a strumenti in scala 1:1, come orologi, walkman e macchine fotografiche. Allo stesso tempo, la linea Diaclone si ampliò per includere veicoli in scala 1:60. Molti di questi design confluirono in seguito nella linea Transformers.
I design della Takara furono molto apprezzati da Hasbro, che a quel tempo cercava nuove idee per il mercato americano. Nacque così una collaborazione tra le due aziende, con Hasbro che reimportava negli Stati Uniti un’evoluzione dello stesso G.I. Joe venduto a Takara anni prima.
L’esordio dei Transformers nel 1984
Quando i giocattoli arrivarono negli Stati Uniti, Hasbro si rese conto della necessità di una storia. Infatti, dovevano creare una struttura di base per catturare l’attenzione del giovane pubblico americano. Il compito fu affidato a Jim Shooter, all’epoca direttore editoriale di Marvel Comics, che gettò le basi dell’universo Transformers.
Jim li immaginò come una razza di robot alieni. Provenivano, infatti, da Cybertron, un pianeta sull’orlo del collasso a causa della scarsità di risorse energetiche. I personaggi appartenevano a due fazioni, gli Autobot e i Decepticon, costantemente impegnati in una lotta senza quartiere.
Per portare avanti questa visione, Jim coinvolse Bob Budiansky, che creò i profili dei primi 26 personaggi e sviluppò la trama dei fumetti. Bob disegnò personaggi iconici come Optimus Prime, (Commander), Bumblebee, Megatron, Starscream, e Soundwave, molti dei quali ripescati dalle linee Takara.
Nel corso degli anni, la linea dei Transformers si è arricchita di numerosi modelli, offrendo un’infinità di robot trasformabili. Questi giocattoli hanno tratto ispirazione da numerose fonti, abbracciando non solo il mondo dei veicoli e della tecnologia, ma anche il regno dei dinosauri e degli animali selvatici, come nel caso dei Biocombat. Questa eclettica combinazione di influenze ha contribuito a creare un universo ricco e affascinante, che ha appassionato generazioni di appassionati.
Transformers vs GoBots, la guerra dei robot trasformabili
Il successo dei Transformers fu inizialmente frenato dai GoBots, i robot prodotti da Bandai Popy e Tonka, che arrivarono qualche mese prima dei Transformers negli Stati Uniti. Le due serie si scontrarono nei negozi di giocattoli, cercando di conquistare la stessa fetta di mercato.
I GoBots avevano una serie animata chiamata “Challenge of the GoBots”, prodotta da Hanna-Barbera. Con il loro design semplice, i GoBots non potevano competere con la termini di complessità ingegneristica dei loro rivali. Di conseguenza, nel giro di pochi anni, scomparvero dal mercato, lasciando i Transformers a dominare il mondo dei robot trasformabili.
La disputa si risolse definitivamente nel 1991, quando Hasbro acquisì la Tonka, ottenendo così i diritti dei GoBots.
I Transformers in TV: le serie animate
Oltre ai fumetti, le serie televisive hanno svolto un ruolo fondamentale nel consolidamento dei Transformers come fenomeno culturale. Infatti, attraverso l’animazione, le avventure dei robot trasformabili sono arrivate nelle case di milioni di spettatori, contribuendo a creare un legame indelebile con i personaggi.
La prima serie televisiva risale al 1984 ed è conosciuta con il nome di G1 (Generation 1). La serie ha consacrato il successo di personaggi storici come Optimus Prime, Megatron, Bumblebee e Starscream. Questi episodi hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore dei fan, diventando una pietra miliare delle serie animate.
Negli anni successivi, il franchise ha continuato a evolversi, adattandosi agli interessi del pubblico. La serie “Beast Wars: Transformers” rappresenta una pietra angolare di questa evoluzione, con l’introduzione di robot che si trasformavano in animali. Andata in onda a metà degli anni ’90, la serie ha inaugurato una nuova era, che ha consolidato il fascino dei Transformers come franchise in continua crescita.
Nel 2007, la serie “Transformers: Animated” ha dato al franchise un nuovo stile artistico e una narrazione più moderna. La serie ha offerto un’interpretazione fresca dei personaggi classici, utilizzando una combinazione di azione e umorismo.
Inoltre, nel 2010, la serie “Transformers: Prime” ha dato ai Transformers una rinnovata profondità emotiva. Con una trama oscura e complessa, “Transformers: Prime” ha esplorato gli aspetti psicologici della storia, analizzando le mutevoli alleanze tra i personaggi.
Infine, nel 2018, Netflix ha realizzato la serie “Transformers: War for Cybertron”, ambientata sul pianeta Cybertron. Personaggi iconici come Optimus Prime e Megatron sono stati caratterizzati con uno stile visivo sorprendente e una maggiore profondità psicologica. Tra azione, intrighi e dramma, questa serie è diventata un punto di riferimento per i fan dei Transformers.
I Transformers al cinema: i film
La storia dei Transformers al cinema inizia già negli anni ’80, con il lungometraggio animato “Transformers – The Movie”. Questo indimenticabile riadattamento segna il passaggio di testimone da Optimus Prime a Rodimus Prime e da Megatron a Galvatron. Nonostante le reazioni contrastanti, il film è diventato una pietra miliare nella storia del franchise, celebrando l’azione, l’avventura e l’emozione su una scala epica.
A partire dal 2007, i Transformers sono diventati un fenomeno hollywoodiano, grazie al film omonimo di Michael Bay. Questo primo capitolo ha rivoluzionato il design dei personaggi, introducendo uno stile visivo più organico e contemporaneo. Il film ha dettato un nuovo standard di produzione degli effetti speciali, conquistando il pubblico con un mix di azione ed umorismo.
Il successo del primo film ha aperto la strada a una serie di seguiti altrettanto spettacolari. “Transformers – La vendetta del caduto” (2009), “Transformers 3” (2011) e “Transformers – L’era dell’estinzione” (2014) hanno ampliato l’universo dei Transformers, introducendo nuovi personaggi e nuove sfide. Ogni film ha offerto sequenze d’azione sorprendenti, con enormi robot che si sfidano e devastano le città.
Nel 2017 è stato presentato “Transformers – L’ultimo cavaliere”, che ha portato il franchise a un nuovo livello di grandiosità. Il film ha esplorato il passato nascosto dei robot alieni e il loro impatto sulla civiltà umana. Questo capitolo ha anche introdotto nuovi personaggi come Izabella e Sir Edmund Burton, interpretati rispettivamente da Isabela Merced e Anthony Hopkins.
Un punto di svolta significativo è stato “Bumblebee” nel 2018. Il film è un reboot, che ha spostato l’attenzione su uno dei personaggi più amati di sempre. Ambientato negli anni ’80, il film è un omaggio al decennio e offre una storia più intima rispetto ai precedenti riadattamenti. Questo lungometraggio è stato elogiato dalla critica per la sua trama avvincente, personaggi ben sviluppati e sequenze d’azione avvincenti.
Nel 2023 “Transformers – Il Risveglio”, che ha introdotto i Maximals, i robot-animali ispirati ai personaggi della serie Beast Wars. Diretto da Steven Caple Jr., il film ha come protagonista il mitico Optimus Prime ed è ambientato nel 1994 tra New York e il Perù.
Nonostante alcune critiche, i film dei Transformers hanno dimostrato di essere veri e propri blockbuster, incassando miliardi di dollari al botteghino.
Conclusioni
In conclusione, i Transformers hanno conquistato i cuori di generazioni di fan, trasformandosi da semplici giocattoli in un fenomeno culturale. La loro storia rappresenta il punto di incontro di due differenti culture, che dal Dopoguerra si sono influenzate a vicenda, dando vita ad una giocattolo rivoluzionario. Con la loro innovazione, azione epica e personaggi indimenticabili, i Transformers sono e rimarranno per sempre un’icona dell’intrattenimento.